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mercoledì 19 marzo 2014

Politica. Trattative in corso: nuovi posizionamenti e vecchie dinamiche elettorali

Stamane torno a scrivere di politica locale. Soltanto dodici giorni fa pubblicavo un pezzo con cui cercavo innanzitutto di capire cosa bollisse nella pentolaccia cassanese, cercando di rendere chiara una situazione fumosa. In queste due settimane ho parlato con qualcuno e ne ho ricavato nuove informazioni che condivido con voi lettori. Ci eravamo lasciati all'accozzaglia anti-Di Medio composta da Nid-Pd-Sel-Prc fermi al tavolo delle trattative, con Prospettiva Ethica in un angolo per scelta dei suoi componenti. Dopo il frequente susseguirsi di ipotesi di varia natura, ieri ho avuto conferma che Rifondazione Comunista è ufficialmente uscita dalla potenziale lista civica meglio conosciuta come «centrosinistra allargato». La ragione è semplice: Massimo Bongallino, segretario cittadino, ha posto la pregiudiziale ai suoi omologhi segretari e coordinatori: o noi (Rifondazione) o Teodoro Santorsola, unica anima (di destra) ad oggi ancora formalmente presente in Nuova Ideadomani. La posizione di Davide Del Re non è ancora chiara, alcuni lo danno alla ricerca della giusta collocazione all'interno del «centrosinistra allargato», altri, non meno informati dei primi, lo danno candidato sindaco di una lista (potenzialmente perdente) di sinistra con Rifondazione. Al momento nulla di certo.
Discarica in strada (strada che congiunge via Mellitto a via Altamura) - Foto Archivio Vito Stano 2014
Così stanno le cose? È ancora troppo presto per dirlo. Intanto soltanto l'altro ieri un esponente del Partito Democratico confermava la messa fuorigioco di Rico Arganese, attuale capogruppo in Consiglio comunale della lista civica (più o meno allargata) di centrosinistra Vivi Cassano-Pd. La piazza già mormora il nome del neosegretario Davide Pignatale, ma conferme in questo senso non ce ne sono. Altri nomi già cassati in questa fase ce ne sono, ma quello che importa adesso è capire quali alternative possono prender piede. 

Con l'occhio attento a Prospettiva Ethica e a Sinistra Ecologia e Libertà si chiude questo passaggio di condivisione. In attesa di buone nuove.

19.03.2014
Vito Stano  

venerdì 20 dicembre 2013

Comitato Acqua Bene Comune: le menzogne di SeL sui referendum del 12 giugno 2011

Il caso dei beni comuni è non smette di produrre strascichi. Dal Comitato Pugliese Acqua Bene Comune riceviamo una nota che pubblichiamo integralmente. V.S.

Assistiamo allibiti all'ennesima mistificazione della realtà a proposito dell’applicazione dei risultati dei referendum sull'acqua del 12 e 13 Giugno 2011. In una nota diffusa da SeL, si sostiene che la giunta Vendola abbia infine rispettato l’esito referendario del 12 giugno 2011, abbassando le tariffe Aqp per le fasce più deboli. Notizia ribadita anche dal presidente Vendola in un’intervista. Lodevole iniziativa, certamente. Ma cerchiamo di essere sinceri; ristabiliamo la verità: la remunerazione del capitale investito, abrogata dal secondo quesito referendario, non è mai stata cancellata ed è tutt'ora presente in tariffa: in pratica non è stato ancora, assolutamente rispettato l'esito referendario di 28 milioni di cittadini!  E un abbassamento di tariffa per le fasce più disagiate, seppur, ripetiamo, lodevole, non cancella nei fatti, il mancato rispetto dell'esito referendario del 2011. Tutto ciò permette nei fatti la forma privatistica di Aqp, nascondendo ai cittadini il profondo indebitamento dell’acquedotto nei confronti degli istituti di credito (402 milioni di euro nel 2014).

Chiediamo perciò alla giunta Vendola e a tutte le forze politiche pugliesi di rispettare per davvero e una volta per tutte l’esito referendario, e di avviare ora, una reale ripubblicizzazione di Aqp. Allo stesso tempo, invitiamo i dirigenti regionali di SeL a cominciare finalmente a proporre e sostenere questa linea di ri-pubblicizzazione di Aqp e, in generale, di rispetto dei risultati referendari e di smetterla, quindi, di prendere in giro i cittadini pugliesi ed i loro elettori, mistificando le notizie, magari col solo scopo di riacquistare il consenso perso ultimamente, in altre vicende tristemente note, che parlano della negazione di un altro bene comune quale la salute. Risultato che non si può ottenere certo costruendo “narrazioni tossiche” e diffondendo menzogne.

domenica 13 gennaio 2013

Politica in silenzio. Cassano delle Murge fuori dagli schemi


La politica italiana tra le polemiche e gli spettacoli da osteria in poche occasioni ha ancora voglia di parlare di programmi. Nel nostro piccolo invece di politica se ne parla poco, quasi niente. Pare di non essere in Italia, di non essere in campagna elettorale. Tutti presi dalle preoccupazioni della crisi economica? Chissà. Fatto sta che a questo punto ci tocca segnalare alcune iniziative previste nei dintorni di Cassano delle Murge. Per esempio ad Acquaviva delle Fonti ci sarà il primo incontro per presentare la lista Rivoluzione Civile, che ha come candidato Antonio Ingroia, già sostituto procuratore presso la Procura di Palermo attualmente in aspettativa. 
L'appuntamento dunque è per martedì 15 gennaio alle ore 18,00 in piazza dei Martiri numero 80 ad Acquaviva delle Fonti, presso la sede dell'associazione culturale L'Incontro Onlus.

Invece per giovedì 17 gennaio alle 17,00 è prevista a Bari presso l'hotel Excelsior un'assemblea pubblica per la presentazione della lista Rivoluzione Civile. Per il lancio dell'iniziativa ci sarà una conferenza stampa martedì alle 11,00 presso la sede di Bari dell'Italia dei Valori.


A Cassano delle Murge nulla si intravede all'orizzonte. Le diverse anime del centrodestra viste da fuori appaiono tranquille, ma pare invece che qualcosa all'interno si stia muovendo. Invece dopo le primarie del Partito democratico e Sinistra ecologia libertà e le parlamentarie, nel blocco eterogeneo di centrosinistra si registra calma piatta. Rifondazione è ferma, non ha promosso ad oggi nessuna iniziativa. L'Italia dei Valori è anch'essa al palo. Chissà cosa succederà.

13.01.2013
Vito Stano 

lunedì 3 dicembre 2012

«Chiunque vinca le primarie dovrà decidere se vuole interloquire con noi o preferisce fare patti con i conservatori»: Antonio Di Pietro allunga una mano al vincitore delle primarie

«Noi dell’Italia dei Valori ci facciamo artefici, senza alcuna mira egemonica, con spirito di servizio nei confronti del Paese e del centrosinistra, di un percorso che porterà alla sintesi di tutte le correnti che si stanno muovendo in questa grande area. Raccogliamo volentieri l’appello lanciato ieri da Alba e dal cartello Cambiare si può al teatro Vittoria di Roma. Guardiamo con gradissimo interesse all’assemblea del Movimento Arancione, che si terrà il 12 dicembre. Sappiamo che ci sono importanti forze sociali che sperano nella nascita di un progetto politico anti-montiano deciso a governare e cambiare le cose, non solo a urlare e protestare.
Nella nostra assemblea del 15 dicembre, noi dell’Italia dei Valori ci mettiamo a disposizione per la nascita di questo progetto politico. Chiunque vinca le primarie di oggi (Bersani, ndr) dovrà decidere se vuole per interlocutore quest’area o preferisce fare patti con i conservatori. Da questo, più che da mille discorsi, si capirà se il Pd e Sel vogliono la continuità o la discontinuità con la disastrosa esperienza del governo Monti» (Antonio Di Pietro).

Queste sono le parole del presidente dell'Italia dei Valori che, alla luce della vittoria delle primarie del centro-sinistra del segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani, si attestano in un angolo, in attesa che Bersani e Vendola soprattutto decidano e rendano pubbliche le scelte: fare un accordo con l'Udc di Casini o guardare nettamente a sinistra, verso l'alternativa rappresentata da Rifondazione Comunista, Italia dei Valori, il movimento  politico si sinistra Alba (Alleanza Lavoro Beni comuni Ambiente) e da tutti quei soggetti che  si potrebbero vestire di arancione, vedi il sindaco di Napoli Luigi De Magistris; da ultimo è spuntato anche il nome, circolato a lungo, del procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia. Chissà.

Per il momento Bersani e il Pd non si esprimono; intanto il mondo dei delusi, i militanti, tantissimi, stanchi dei compromessi e tutti coloro che vedono a sinistra l'alternativa per uscire dalla crisi e rifondare una civiltà che si sta sfaldando sotto gli sguardi compiaciuti di molti politici e affaristi di lungo corso, aspettano con ansia la strategia da adottare. Il motto è Cambiare si può, tutti assieme per costruire un domani migliore in una società più giusta e solidale, che sappia guardare davvero alle sfide del terzo Millennio.

03.12.2012
Vito Stano