Visualizzazione post con etichetta pd. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta pd. Mostra tutti i post

mercoledì 19 marzo 2014

Politica. Trattative in corso: nuovi posizionamenti e vecchie dinamiche elettorali

Stamane torno a scrivere di politica locale. Soltanto dodici giorni fa pubblicavo un pezzo con cui cercavo innanzitutto di capire cosa bollisse nella pentolaccia cassanese, cercando di rendere chiara una situazione fumosa. In queste due settimane ho parlato con qualcuno e ne ho ricavato nuove informazioni che condivido con voi lettori. Ci eravamo lasciati all'accozzaglia anti-Di Medio composta da Nid-Pd-Sel-Prc fermi al tavolo delle trattative, con Prospettiva Ethica in un angolo per scelta dei suoi componenti. Dopo il frequente susseguirsi di ipotesi di varia natura, ieri ho avuto conferma che Rifondazione Comunista è ufficialmente uscita dalla potenziale lista civica meglio conosciuta come «centrosinistra allargato». La ragione è semplice: Massimo Bongallino, segretario cittadino, ha posto la pregiudiziale ai suoi omologhi segretari e coordinatori: o noi (Rifondazione) o Teodoro Santorsola, unica anima (di destra) ad oggi ancora formalmente presente in Nuova Ideadomani. La posizione di Davide Del Re non è ancora chiara, alcuni lo danno alla ricerca della giusta collocazione all'interno del «centrosinistra allargato», altri, non meno informati dei primi, lo danno candidato sindaco di una lista (potenzialmente perdente) di sinistra con Rifondazione. Al momento nulla di certo.
Discarica in strada (strada che congiunge via Mellitto a via Altamura) - Foto Archivio Vito Stano 2014
Così stanno le cose? È ancora troppo presto per dirlo. Intanto soltanto l'altro ieri un esponente del Partito Democratico confermava la messa fuorigioco di Rico Arganese, attuale capogruppo in Consiglio comunale della lista civica (più o meno allargata) di centrosinistra Vivi Cassano-Pd. La piazza già mormora il nome del neosegretario Davide Pignatale, ma conferme in questo senso non ce ne sono. Altri nomi già cassati in questa fase ce ne sono, ma quello che importa adesso è capire quali alternative possono prender piede. 

Con l'occhio attento a Prospettiva Ethica e a Sinistra Ecologia e Libertà si chiude questo passaggio di condivisione. In attesa di buone nuove.

19.03.2014
Vito Stano  

lunedì 10 febbraio 2014

Politica. Presidente Napolitano messo in stato d'accusa. Caos su chiamata a Monti

Lo avevano annunciato e pochi minuti fa navigando sulle piattaforme social ho scavato sul profilo di Alessandro Di Battista, onorevole del Movimento 5 Stelle, questo post corredato da locandina, nella quale campeggia sul testone in grande: Napolitano in stato d'accusa. La notizia di oggi è che il senatore a vita Mario Monti ha confermato che fu contattato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per valutare una fuoriuscita del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Forza Italia attacca e chiede spiegazioni. I grillini dichiarano che arricchiranno di altre richieste la richiesta in stato d'accusa del presidente Napolitano avanzata presso il Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa, che (come si legge su Repubblica.it) proprio questa mattina ha ricevuto nuove memorie esplicative e integrative rispetto alla denuncia iniziale. Insomma caos istituzionale e di conseguenza politico. Tutti ne soffrono: il PD difende l'operato di Napolitano. V.S.  


di Alessandro Di Battista (Onorevole M5S)
Napolitano non rappresenta più quel ruolo di garante della Costituzione che è obbligato a svolgere. Io non l'ho mai stimato come uomo politico (filo-sovietico quando i giovani ungheresi chiedevano libertà e filo-americano quando occorreva, senza se e senza ma, combattere contro le degenerazioni del liberal-capitalismo). Quando era Ministro degli Interni non fece nulla per arginare i drammi nella Terra dei fuochi, si lasciò sfuggire come un pivello un tal Licio Gelli (quel Gelli della P2 e della bancarotta fraudolenta del banco Ambrosiano). Sempre da Ministro degli Interni ebbe il coraggio, con una legge a firma sua e di Livia Turco, di istituire i CPT (Centri di Permanenza Temporanea). Nel suo primo mandato come Capo dello Stato ha firmato qualsiasi porcata arrivata dal governo Berlusconi. Ha firmato leggi palesemente incostituzionali senza nemmeno provare a rimandarle alle Camere (pur avendone la facoltà). Ha dato il via all'indecente governo Monti salvando, di fatto, B. da un'elezione che l'avrebbe asfaltato. Ha lavorato sempre per l'inciucio, le larghe intese basate su lobbismo e connivenze. Si è fatto rieleggere (anche questo a mio parere è una violazione della Costituzione), ha attaccato un gruppo politico, ha interferito sul Parlamento, sul Governo e sulla Magistratura. Ha gestito in modo assolutamente torbido il suo coinvolgimento (come testimone non come persona coinvolta, ndr) nella Trattativa Stato-Mafia. Ha ottenuto la distruzione delle sue telefonate con Mancino creando dubbi legittimi nell'opinione pubblica. Ha firmato e controfirmato decreti omnibus, decreti non urgenti violando diverse sentenze della Corte costituzionale che obbligano il Governo a presentare decreti omogenei (non calderoni dove entrano le più svariate materie). 

Per tutto questo, seguendo l'art. 90 della Costituzione, abbiamo presentato la richiesta di messa in stato d'accusa per Napolitano. I partiti vogliono liquidarla in venti minuti chiudendo subito la pratica. Solo il M5S vuole affrontare la questione con la giusta determinazione. Abbiamo bisogno che i cittadini facciano sentire la propria voce e chiedano ai membri del comitato di non archiviare tutto come se niente fosse e di attivare un'indagine seria per eliminare per sempre questa pesante ombra che accompagna Napolitano in tutti i suoi atti. Cliccate su http://vogliamosapere.m5s.info/ e passate all'azione! Fate sapere ai componenti del Comitato per la messa in Stato d'Accusa che vogliamo un'inchiesta vera, in nome della trasparenza: con il telefono, le mail e i tweet si può fare molto. E per i banchetti e i meetup, ecco il volantino da scaricare e stampare. Informare i cittadini è una priorità assoluta. Grazie, ricordatevi che anche il Capo dello Stato è un rappresentante dei cittadini, non ha il sangue blu e che la sovranità appartiene al popolo. #impeachment #vogliamosapere

P.S. Domenica 9 feb, con tanti altri colleghi, parteciperò al Parlamento tour in Sicilia. Incontri liberi con tutti i cittadini. Portate persone, soprattutto gli scettici, i parenti che pensano che siamo violenti, quelli che credono ancora che ci saremmo dovuti accordare con il PD! Sono persone da informare, sono del 5 stelle ma ancora non lo sanno.

Ore 10,00 Piana degli Albanesi - Teatro del Seminario - Piazza San Nicolo'
Ore 16,00 Termini Imerese - Aula consiliare - Via Garibaldi 1

Ore 21,30 Palermo - Teatro Piccolo Don Orione - Via Don Orione 5

lunedì 13 gennaio 2014

Cassano delle Murge. Politica: il ritorno di Lamafutura e l'incongnita dei movimenti

Le feste non hanno ancora abbandonato del tutto l'Alta Murgia, ne è prova tangibile l'albero di natale che davanti al palazzo comunale fa bella mostra di sé. Intanto però la macchina politico-amministrativa ha ripreso il suo ritmo e con essa anche i movimenti di opposizione stanno ritornando sul proscenio. A testimoniare questa rinascita post natalizia l'evento su facebook creato da Paolo Racano, uno degli animatori del comitato cittadino Lamafutura. Alla riunione di domani, martedì 14 gennaio alle 18,00 presso il pub Pecora Nera, hanno "promesso" di partecipare tra gli altri anche Teodoro Santorsola, capogruppo in Consiglio comunale del gruppo 'nuova ideadomani. In effetti la posizione di Santorsola, e del suo gruppo, è stata dapprincipio tenuta in alta considerazione dal gruppo di cittadini riuniti sotto il logo di Lamafutura. La posizione del Partito Democratico cassanese invece ha ispirato attacchi anche duri da parte di alcuni esponenti del comitato, giustificati dalla ignavia politica dei consiglieri comunali e della dirigenza. Pare che il nuovo segretario (con il quale non ho ancora avuto modo di parlare) sia invece vicino alle posizioni di Lamafutura. Mi auguro quanto prima di poterci fare due chiacchiere su questo, così come su altre questioni che attengono al prossimo futuro di Cassano delle Murge.   
Ma Lamafutura non è la sola a muovere i primi passi nell'agone politico del nuovo anno. Dal quotidiano monitoraggio dei profili facebook annoto che anche il Movimento 5 Stelle di Cassano delle Murge è pronto a far la propria parte. Roberto Mancino, uno dei fondatori del M5S locale, ha scritto nella pagina dedicata al gruppo che "il 2014 è un anno importante per il M5S sia in ambito nazionale che europeo. Il semestre europeo che da giugno riguarderà l'Italia è il viatico per cambiare questo Paese dall'alto, dai vertici, da Bruxelles, da dove oggi viene decisa realmente la politica degli stati membri. E noi siamo i PIIGS purtroppo... Ma il 2014 è anche l'anno delle amministrative a Cassano. Nel prossimo incontro vogliamo chiarirci un po' le idee, capire cosa può fare questo gruppo per il proprio paese e la collettività. Vogliamo capire quanti cittadini sono disponibili a mettersi in gioco o anche solo a mettere a disposizione le loro idee e competenze". L'appuntamento è per giovedì 16 gennaio alle 20,00 in via Netti.
Però se Lamafutura ha già contribuito ad alimentare la discussione politica, il Movimento 5 Stelle locale non ha fatto granché. Anzi se devo essere onesto avevo sperato in una new entry nella politica cassanese, che purtroppo non è arrivata, almeno fino a questo momento. Il gruppo grillino si è tenuto distante dalle questioni locali, ha più volte contribuito a divulgare l'operato del gruppo parlamentare in incontri di piazza, ma per Cassano delle Murge niente. Se per le prossime amministrative il M5S sarà protagonista della tornata elettorale non lo so, ma devo dire che ad oggi le opinioni riferitemi da alcuni componenti del M5S cassanese non sono confortanti. Del resto dalle elezioni nazionali ad oggi i grillini, oltre a linkare sul proprio gruppo di facebook e sui profili personali, hanno fatto davvero poco. Troppo poco per una forza politica che avrebbe potuto contribuire a smontare la storica scenografia cassanese dove, come ne Il gattopardo di Tomasi di Lampedusa, tutto cambia per non cambiare niente. Mi auguro di sbagliare, ma questa storia ha il sapore della delusione. Del resto in un paese piccolo come Cassano delle Murge la politica può insinuarsi nei rapporti famigliari: così come la famiglia Tunzi si trovò a esprimere due componenti in due liste differenti, se il M5S decidesse di fare una lista, la famiglia Mancino-Ruggero avrebbe due persone (Roberto Mancino e Michele Ruggero, nipote e zio) in due liste differenti. La scelta è ardua, come mi è capitato più volte di scrivere, ma è necessario andare oltre le appartenenze famigliari e amicali per affrontare con coraggio le sfide che il futuro riserva. 
13.01.2014
Vito Stano    

venerdì 6 dicembre 2013

Web. Rischio censura: sulla piattaforma di Avaaz.org una petizione. Firma subito

Se non agiamo nelle prossime 48 ore, Berlusconi potrebbe conquistare un controllo spaventoso sui media. Cacciato dal Parlamento, questo è il suo disperato tentativo di rimanere attaccato al potere, ma la nostra comunità ha contribuito a bloccare questa enorme minaccia in passato e possiamo farcela di nuovo. In questo momento, lontana dai titoli dei giornali, l’autorità che regola i media sta per adottare nuove regole che darebbero a Berlusconi e Mediaset poteri senza precedenti di censurare qualsiasi video, articolo o post su Facebook: di fatto verrebbe imposto un bavaglio anche a siti come Repubblica e perfino Avaaz. Ma quelli che si candidano ad essere i nuovi leader del PD possono fermare questo assalto se ci mettiamo subito in moto per convincerli che le loro azioni avranno un impatto sui risultati alle primarie di domenica. 

Facciamo partire subito una mobilitazione-flash chiedendo a Renzi, Cuperlo e Civati di prendere posizione contro questa enorme minaccia di censura: facciamogli sapere che ci aspettiamo che difendano la nostra libertà di espressione. Firma questa petizione urgente per fermare il nuovo regolamento-censura su Internet e condividila con tutti: non appena raggiungeremo 100mila firme Avaaz occuperà con enormi striscioni i comizi finali dei candidati finché li costringeremo ad agire: 


La cosa incredibile è che la scusa che stanno usando per questo giro di vite è la tutela del diritto d'autore. Una questione importantissima ma che non c’entra niente con questo regolamento-censura che l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) sta per approvare in tutta fretta tra pochi giorni. Gli autori e la cultura si difendono colpendo i grossi pirati che fanno lucro e soprattutto nei tribunali, non con una censura incontrollata di ogni contenuto, anche solo per un link di troppo, e per di più privatizzata e affidata a imperi mediatici come Mediaset, la lobby RAI o i mega-colossi di Hollywood. 

Berlusconi sta giocando sporchissimo, cercando di far approvare il regolamento pochi giorni prima che nell’autorità si insedi il nuovo commissario del PD. Quest'ultimo ha già chiesto di rimandare la decisione per poter dire la sua, ma come risposta gli altri commissari, nominati da Berlusconi e Monti, hanno addirittura accelerato! È lunghissima la lista di personalità che si è già schierata contro il regolamento, dalla Presidente della Camera Boldrini, al costituzionalista Rodotà, dal responsabile ONU per la libertà d'espressione La Rue fino al Ministro degli Esteri Bonino. Ma gli attivisti in prima linea ci dicono che forse solo la comunità di Avaaz, arrivata a oltre un milione e mezzo di membri in Italia, può arrivare agli unici che possono convincere Agcom a fermarsi, per non creare uno scontro con la maggioranza PD: i candidati alla segreteria Renzi, Cuperlo e Civati. 

Se li convinceremo a chiedere e ottenere un rinvio, un ampio fronte di parlamentari di M5S e PD e SEL è pronto ad approvare una legge anti-censura già nelle prossime settimane, ma dobbiamo muoverci subito, perché senza mobilitazioni il regolamento sarà approvato tra pochi giorni, e poi sarà troppo tardi. Firma e poi condividi con tutti la petizione a Renzi, Cuperlo e Civati: 


Poco più di un anno fa la comunità di Avaaz è stata fondamentale per impedire che fosse approvato un altro regolamento bavaglio. Ci hanno prima ignorato, poi attaccato, ma alla fine con centinaia di migliaia di firme, una valanga di esperti e decine di parlamentari al nostro fianco abbiamo vinto! Facciamolo di nuovo. 

AgCom, delibera il 12 dicembre (Webnews)

Regolamento anti-pirateria, l'inviato Onu frena l'Agcom (La Repubblica)

Regolamento Agcom sul copyright: verso la resa dei conti (Wired)

Emma Bonino, una spallata all’AGCOM (Webnews)

VKontakte bloccato per aver piratato Zalone? Presto sarà la regola (Wired)

Nicita nuovo commissario dell'Agcom. Boldrini: "Ma sul copyright decida il Parlamento" (La Repubblica)

giovedì 3 ottobre 2013

Governo alla carbonara e aglianico: quando la crisi non lascia festeggiare

Foto google.com
Ieri all’ora di pranzo molti italiani erano pronti a festeggiare, compreso il sottoscritto, per che cosa vi chiederete cari lettori? Ma per la caduta di questo ‘governo ladro’ è evidente. Addirittura molti, come il sottoscritto, avevano preparato un pranzo speciale (spaghetti alla carbonara) ma purtroppo il cavaliere senza cavallo ha deciso di sorprendere tutti anche i suoi colleghi e amici di destra e di “sinistra” e sfoderare un altro dei suoi tatticismi: confermare la fiducia a questo governo senza arte né parte.

Cercando conforto sui social network o forse cercando soltanto di smaltire la sbornia da aglianico, mi sono imbattuto in una nota di Paolo Ferrero, segretario nazionale della ‘ehi fù’ Rifondazione Comunista. Per evitare di tagliare parti interessanti, la copio e ripropongo di seguito. Dalla prossima settimana proporrò delle interviste ai politici locali per capire cosa ne pensano della situazione nazionale e quali sono invece i progetti per il prossimo futuro a livello locale. 
V.S.


La fine di Berlusconi, la stabilizzazione moderata e la necessità dell’alternativa
di Paolo Ferrero
segretario nazionale Partito della Rifondazione Comunista

La vicenda politica di questi giorni, che ha avuto nella votazione in Senato sulla fiducia al governo il passaggio clou, ha una grande rilevanza politica e mi pare utile sottolinearne gli elementi. In primo luogo questo passaggio segna la fine di Berlusconi. Nel braccio di ferro che ha visto opporsi Berlusconi e una serie di suoi colonnelli “moderati”, non solo hanno vinto questi ultimi, ma si è definitivamente consumata la frantumazione del progetto politico che magistralmente Berlusconi aveva tenuto in campo per un ventennio. Lascio perdere le vicende giudiziarie di Berlusconi che certo hanno un ruolo in tutta la vicenda ma che non ritengo decisive. Berlusconi era riuscito in una inedita sintesi tra destra moderata e destra estrema, determinando una egemonia reale della destra populista sul tessuto dei moderati.

Questo progetto è stato progressivamente posto sotto tensione dalla crisi - basti pensare ai problemi con la Lega - e oggi si è rotto. Vi è una divaricazione chiara tra la destra populista e l’applicazione dei diktat europei. Si tratta di un punto importante, che segnerà a mio parere la prossima fase politica. Infatti, se questo passaggio segna la sconfitta definitiva del progetto berlusconiano, apre contemporaneamente la strada alla costruzione di una “destra della crisi”. Apre cioè la strada alla costruzione di una destra populista che in qualche modo nasca e si collochi direttamente a partire dalla crisi e si ponga l’obiettivo di crescere su di essa. Non so che ruolo potrà avere Berlusconi nella nascita di questa nuova destra. Non so se la necessità di tutelare i suoi interessi imprenditoriali lo renderanno abbastanza ricattabile da farlo desistere da ogni velleità. Non so come e dove, ma è chiaro che dalla sconfitta del progetto berlusconiano si apre uno spazio politico per costruire una nuova destra populista, nazionalista, antieuropeista e razzista.

La vicenda odierna segna però anche la temporanea stabilizzazione moderata: Napolitano è il vero vincitore. Adesso il governo ha tutte le condizioni per andare avanti anni. Per certi versi è inessenziale cosa farà Berlusconi perché è evidente che a questo punto il governo ha una sua maggioranza indipendente da cosa dice Berlusconi. Destra moderata e Pd formano una larga maggioranza con cui possono andare avanti fino alla fine della legislatura. Il terreno della stabilizzazione è la piena applicazione dei diktat europei, la privatizzazione del paese e lo scardinamento della Costituzione. Il taglio delle ali avvenuto sul lato destro, toglie spazio e argomenti a Renzi, che a dicembre vincerà le primarie ma che è destinato a rimanere a bagnomaria per un lunghissimo periodo in cui il governo di Napolitano sarà il vero padrone della scena. Tutte le volte che Renzi farà critiche a Letta gli verrà detto di lasciarli lavorare e rischierà di far la figura di Berlusconi: quello che disturba il manovratore per puri interessi personali.

Il governo delle larghe intese esce quindi rafforzato ed molto più coeso di prima: il principale alleato di Letta non è Renzi ma Alfano. Il principale alleato di Alfano non è Berlusconi ma Letta. Sia Letta che Alfano hanno interesse che il governo duri e San Giorgio è pronto ad intervenire quotidianamente contro chi voglia accorciargli la vita. Di fronte a questa situazione Sel giustamente vota contro la fiducia al governo ma continua a proporre l’alleanza con il Pd che dall’8 di dicembre sarà a trazione renziana. Paradigmatica di questa sostanziale assenza di linea politica è stata l’astensione di Sel sull’ordine del giorno del governo sulla guerra in Siria! In altri termini Sel propone l’alleanza di centro sinistra ma questa è destinata a non esistere per tutta la durata della legislatura e alla fine della legislatura il Pd avrà come principali esponenti gli ex giovani democristiani Letta e Renzi, quelli che dormono sullo stuoino della Merkel.


In queste condizioni è sempre più evidente che l’unico obiettivo sensato è la costruzione di una sinistra che abbia un progetto politico consapevolmente alternativo alle destre ma anche al progetto del centro sinistra. Il problema è costruire un polo politico della sinistra che abbia una sua piena autonomia politica e culturale e sia in grado di costruire il conflitto sociale contro le politiche del governo Letta. In altre parole, nella ristrutturazione a più poli del quadro politico italiano, si tratta di fare il polo della sinistra, non la sinistra del centrosinistra. Questa è la scommessa che passa anche attraverso la piena riuscita della manifestazione del 12 ottobre, come di quelle della settimana successiva. Costruire un movimento di opposizione al governo e unire la sinistra che voglia provare sul serio a camminare sulle proprie gambe, in relazione con la sinistra europea.

martedì 23 luglio 2013

'Lame': Arganese (Pd) spiega le ragioni del silenzio adottato dal partito

La vicenda delle 'Lame' ha coinvolto tanti soggetti, ma tanti altri erano rimasti nell'ombra. Tra questi il Partito Democratico di Cassano delle Murge (sia la dirigenza sia i consiglieri comunali) aveva scelto la linea del silenzio. 


Soltanto qualche giorno prima della "falsa partenza" del gruppo consiliare NuovaIdeaDomani, che dal suo blog annunciava la sospensione dell'iter per appaltare i lavori, abbiamo sentito le ragioni del capogruppo Quirico Arganese.

Arganese ha risposto sulle ragioni del silenzio del Partito Democratico; sulla vicenda del già coordinatore del Pd Marco Tassielli, ora uno dei tecnici di riferimento del comitato Lamafutura; potenziali conflitti d'interessi del Pd o di soggetti legati al partito; opinione sul comitato Lamafutura. 

23.07.2013
Vito Stano  

giovedì 18 aprile 2013

Cassano delle Murge: Imu e rifiuti la politica del palazzo e della piazza


«Non basta chiamarsi Francesco per sentirsi papa». No, non mi ha travolto un rigurgito clericale, queste sono soltanto le parole con cui la dirigenza cassanese del Partito Democratico dà l'incipit alla sua nota di replica al Pdl sulla questione scottante dell'Imu: «due assessori (Pasquale Di Canosa e Franco Antelmi, ndr), una firma congiunta – si legge – per produrre un documento vuoto, lacunoso, segno di non conoscenza della tematica, segno evidente di superficialità nella gestione del delicato assessorato al bilancio e di scarso rispetto verso i cittadini. Possiamo ben dire, dopo la lettura di questo primo comunicato, che la gestione del Pdl locale targata Antelmi non inizia certamente nel migliore dei modi». 

Nei giorni scorsi un comunicato del Pd aveva scatenato la replica piccata della nuova dirigenza locale del Popolo della Libertà a guida Franco Antelmi, che titolava così: «complimenti ad Arganese e a Vivicassano: la richiesta di eliminazione dell’Imu, segno di conversione al Pdl». Ironiche e taglienti le parole dei fedelissimi berlusconiani, che si complimentano con il capogruppo Pd-ViviCassano in consiglio comunale Rico Arganese per la convergenza sulle promesse demagogiche espresse dal leader pidiellino in campagna elettorale dando loro il benvenuto e educandoli sulla diversità del Pdl dal Pd: «vogliamo però mettere in guardia Arganese e ViviCassano sul dato che il Pdl non è fatto di chiacchiere, nè di poesie, nè di illusioni ma di gestione corretta e di buon andamento della Pubblica Amministrazione». 

Quindi benvenuti, dice il Pdl. Il Pd però non ci sta all'ironia e attacca, ricordando che «non c’è nessuna conversione del Pd, ma coerenza e lungimiranza. Vogliamo qui ricordare e ribadire la nostra proposta del 2012: riduzione al minimo consentito dell’Imu sulla prima casa con eventuale recupero sulle seconde case (il che avrebbe consentito di non colpire le fasce più deboli, ma al tempo stesso di trattare i cittadini in maniera equa, perché tutti avrebbero potuto beneficiare del provvedimento)».
.
Siamo al paradosso delle demagogie a confronto. Il Pdl locale attacca il Pd di fare demagogia affermando: «rifiutiamo tale atteggiamento demagogico e illusorio per la collettività cassanese. Se Arganese e ViviCassano avessero avuto veramente a cuore le sorti delle famiglie, avrebbero dovuto sostenere le proposte programmatiche di Berlusconi e non di Bersani e avrebbero ottenuto di più, cioè anche la restituzione dell’IMU prima casa pagata nel 2012»Ma il Pd stizzito replica alla replica «noi non abbiamo atteggiamenti illusori: affermiamo con forza quanto si poteva e doveva fare. Lo dimostra il vostro avanzo di amministrazione: applicare lo 0,2 per mille anziché lo 0,38 per mille sulle prime case significava introitare solo 231.662,12 euro in meno di Imu. Significava in sostanza avere un avanzo di amministrazione inferiore, significava soprattutto non vessare inutilmente i cittadini».

La politica fuori dal palazzo invece parla di rifiuti, proponendo di firmare una petizione per una legge che mira ad una riforma organica di tutto il sistema della raccolta e smaltimento rifiuti. Legge che si articola su cinque punti fondamentali enunciati già nel primo articolo: sostenibilità, ambiente, salute, partecipazione e lavoro. A Cassano delle Murge Rifondazione Comunista e Movimento 5 Stelle stanno lavorano per l'adozione di questa legge. La necessità di arrivare ad una raccolta differenziata spinta porta a porta obbligatoria per legge (a Cassano delle Murge, secondo la road map dell'assessore Carmelo Briano, dovrebbe partire dal 1° maggio) è l'intento principale della campagna 'Rifiuti zero'. La raccolta firme, partita in tutta Italia domenica scorsa, si annuncia molto partecipata specialmente in quei territori dove sono già attive vertenze su rifiuti, discariche, inceneritori. Occorre raggiungere 50mila firme. La conclusione della raccolta e la successiva presentazione della proposta di legge sono previste prima della pausa parlamentare estiva.

A Cassano delle Murge politica di piazza e di palazzo, dunque, non si incontrano, nè si scontrano per il momento. Rifondazione prosegue la sua attività di critica e di proposta fuori dal palazzo da anni, seppur discontinua. Invece il M5s non è ancora entrato nelle dinamiche paesane, viaggia ancora sulle onde lontane dell'etere e delle parole d'ordine genovesi. Benvenuta politica. 

18.04.2013
Vito Stano

martedì 26 febbraio 2013

Cassano a 5 stelle: i grillini fanno il pieno. Il Pdl secondo partito

Il Movimento 5 Stelle sfonda la porta della politica cassanese e si siede al tavolo dei vincitori. Lo tzunami del comico genovese ha travolto anche l'entroterra barese, conquistando l'elettorato: a Cassano delle Murge M5S è stato il più suffragato

A seguire il Popolo della Libertà ha tenuto la posizione a fronte del tracollo del Partito Democratico. Udc e Fli restano alla porta. La lista civica di Monti non sfigura.


Rivoluzione Civile non convince gli elettori e resta fuori dai giochi, seppur con un buon risultato per Savino Percoco. Fratelli d'Italia invece demarca il raggio d'azione dell'assessore Pierpaola Sapienza.

L'incognita rappresentata adesso dai grillini approdati alla Camera e al Senato sarà in scala minore l'elemento con il quale dovranno fare i conti gli abituè della politica locale già da domani. 

26.02.2013
Vito Stano

sabato 23 febbraio 2013

Partito democratico, per guardare al futuro: appello di Nicola Surico


Al termine di una campagna elettorale totalmente anomala, in cui il rigore invernale si è fatto sentire, come anche la disaffezione generata dalla crisi, politica ed economica, degli ultimi tempi, giunge il momento della riflessione e del classico “appello al voto”.

Ora più che mai è necessario il ricorso al “voto utile”: in un sistema bipolare imperfetto che ha consentito ad una miriade di simboli di presentarsi in occasione della competizione politica, la dispersione del consenso in mille rivoli è il pericolo più grande da scongiurare. In un momento in cui è in crisi la politica, l’economia, il mondo del lavoro, lo stato sociale e in un certo qual modo la stessa democrazia, è necessario garantire governabilità per impedire la caduta nel baratro.

Non è arroganza l’invito al voto utile, è solo buon senso: ce lo ha dimostrato l’iter di un anno di governo tecnico in cui tutte le forze si sono “ingessate” nel vano tentativo di governare la crisi. Non serve oggi portare 100 partiti e movimenti in parlamento, serve dare forza ad un partito e ad una coalizione per garantire stabilità e governabilità. Serve soprattutto dare forza a chi, nel tempo, si è fatto promotore prima e garante poi di uno stato sociale, sicuramente perfettibile, che, al di là dei limiti vissuti in questi anni, ha comunque garantito un livello di vita dignitoso e i diritti sanciti dalla costituzione.

Non serve lasciarsi incantare dalle sirene di capipopolo che, sull’onda di un populismo sfrenato, si lanciano a testa bassa nel tentativo di distruggere il sistema Italia propinando l’illusione del cambiamento, pensando che distruggere il passato significhi costruire il futuro. Non serve lasciarsi incantare da chi pensa di risolvere i suoi problemi conquistando una poltrona, senza pensare che quella poltrona potrebbe avere un costo elevatissimo per la tenuta della nostra democrazia.

Ed è in questo contesto che mi rivolgo ai cittadini con un appello al voto, scevro da promesse e consapevole del loro giusto “malumore”, invitando a dare forza all’unico Partito che, pur in presenza di una legge elettorale iniqua, ha imboccato la via del cambiamento e del rinnovamento: il Partito Democratico. L’unico che, attraverso lo strumento delle primarie, ha tentato di dare voce a quanti volevano esprimersi nella scelta della classe dirigente. Almeno ci ha provato, e porterà concretamente volti nuovi in Parlamento, garantendo la rappresentanza di genere, il nuovo che avanza e l’esperienza necessaria per poter gestire quel cambiamento epocale per riaffermare che “l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”.

Cari concittadini, date forza al Partito Democratico, date speranza al futuro.

Nicola Surico
Reggente PD Cassano 

giovedì 21 febbraio 2013

Politica e sicurezza: venerdì Anna Finocchiaro ne parlerà a Bari

Senatrice Anna Finocchiaro - Foto google.com
La sicurezza non è soltanto un problema di ordine pubblico, ma anche una  questione politica. Tanti comizi e incontri si avvicenderanno in questi ultimi giorni di campagna elettorale: all'appello non mancano neppure le forze di polizia, che per iniziativa del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia (Siap) ha organizzato con il Partito Democratico (dipartimento Sicurezza) un incontro a Bari per domani venerdì 22 febbraio alle 17,30 presso l'hotel Sheraton in via Ciascia al civico 27.

All'incontro si discuterà di Sicurezza per occupazione, credito, sviluppo con la Puglia per far ripartire il Sud: prenderanno parte il segretario provinciale del Siap di Bari Vito Buono, il presidente della Commissione Lavoro e Formazione Professionale della Regione Puglia Francesco Ognissanti, l'onorevole Emanuele Fiano, il sindaco di Bari Michele Emiliano, il segretario generale del Siap Giuseppe Tiani, il vice presidente nazionale di Confapi Carlo Maria Martino, il segretario nazionale dell'Anfp Enzo Marco Letizia. Concluderà il dibattito  la senatrice del Partito Democratico Anna Finocchiaro, capolista in Puglia. Modererà il direttore del la Gazzetta del Mezzogiorno Giuseppe De Tomaso.    

21.02.2013
Vito Stano 

domenica 13 gennaio 2013

Politica in silenzio. Cassano delle Murge fuori dagli schemi


La politica italiana tra le polemiche e gli spettacoli da osteria in poche occasioni ha ancora voglia di parlare di programmi. Nel nostro piccolo invece di politica se ne parla poco, quasi niente. Pare di non essere in Italia, di non essere in campagna elettorale. Tutti presi dalle preoccupazioni della crisi economica? Chissà. Fatto sta che a questo punto ci tocca segnalare alcune iniziative previste nei dintorni di Cassano delle Murge. Per esempio ad Acquaviva delle Fonti ci sarà il primo incontro per presentare la lista Rivoluzione Civile, che ha come candidato Antonio Ingroia, già sostituto procuratore presso la Procura di Palermo attualmente in aspettativa. 
L'appuntamento dunque è per martedì 15 gennaio alle ore 18,00 in piazza dei Martiri numero 80 ad Acquaviva delle Fonti, presso la sede dell'associazione culturale L'Incontro Onlus.

Invece per giovedì 17 gennaio alle 17,00 è prevista a Bari presso l'hotel Excelsior un'assemblea pubblica per la presentazione della lista Rivoluzione Civile. Per il lancio dell'iniziativa ci sarà una conferenza stampa martedì alle 11,00 presso la sede di Bari dell'Italia dei Valori.


A Cassano delle Murge nulla si intravede all'orizzonte. Le diverse anime del centrodestra viste da fuori appaiono tranquille, ma pare invece che qualcosa all'interno si stia muovendo. Invece dopo le primarie del Partito democratico e Sinistra ecologia libertà e le parlamentarie, nel blocco eterogeneo di centrosinistra si registra calma piatta. Rifondazione è ferma, non ha promosso ad oggi nessuna iniziativa. L'Italia dei Valori è anch'essa al palo. Chissà cosa succederà.

13.01.2013
Vito Stano 

sabato 22 dicembre 2012

Governo finito e movimenti alternativi. La politica aspetta se stessa


Ieri le dichiarazioni di voto sulla legge di stabilità alla Camera dei Deputati di Walter Veltroni (che ha annunciato il suo addio) e di Fabrizio Cicchitto (che ha sparato a zero su tutti); oggi le dichiarazioni in ordine sparso di molti esponenti politici a commento del fatto che Mario Monti, il senatore a vita e presidente del Consiglio dimissionario, non ha ancora sciolto la riserva. Si candida o no? Chissà, staremo a vedere.

Intanto dall'altra parte Antonio Ingroia, già procuratore aggiunto alla Procura di Palermo, spedito in Guatemala per un incarico dell'Onu, ha chiesto e ottenuto l'aspettativa per motivi elettorali. Il magistrato ha da subito scaldato gli animi di moltissimi militanti ai quali ha detto «qui mi sento a casa mia. La nostra piattaforma è alternativa al berlusconismo e al montismo. Dobbiamo tra di noi trovare una sintesi per un percorso comune. Se è così io sono a disposizione. Entro l'anno dobbiamo decidere tutto e poi partire. Per quanto mi riguarda entro il 28, 29 dicembre si deciderà ogni cosa. Per fare un polo – ha affermato Ingroia – dobbiamo essere pragmatici: la discriminate è essere alternativi al berlusconismo e al montismo. In questa cornice servono tutti: società civile e partiti che in questi anni hanno resistito. Il confronto con il Pd e il M5S non significa rinunciare ai nostri contenuti. Noi siamo autonomi e andremo con i nostri punti»

Quindi quello che si paventava alla fine è accaduto, a molti (in primis Cicchitto & Co) non piacerà (e infatti lo hanno già dichiarato in maniera forte durante la dichiarazione di voto di ieri alla Camera), ad altri invece la scelta di Ingroia ha rappresentato quel quid tanto atteso, necessario per imprimere la svolta alla costruzione di un polo davvero alternativo al turbo-capitalismo.    


La girandola di dichiarazioni non si è fatta attendere e difatti Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, soltanto qualche giorno fa a fronte di un'intervista del segretario del Pd Pierluigi Bersani ha dichiarato: «nell'intervista al Wall Street Journal Bersani parla come il sosia di MontiTutti i disastri prodotti da Monti vengono rivendicati e riproposti: dal pareggio di bilancio, al rispetto del fiscal compact, alla conferma della manomissione dell'articolo 18, per arrivare alla fine alla riproposizione dell'alleanza di governo con il centro. È la pura e semplice riproposizione delle politiche di austerità che stanno distruggendo l'economia italiana e portando milioni di persone in condizioni di povertà. Per questo noi alle elezioni presenteremo il quarto polo: per uscire da sinistra dalle politiche di austerità».

Il movimento arancione si basa su alcuni pilastri, tra cui il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, il quale ha capito bene cosa sta accadendo e si mostra preoccupato: «lo scenario più probabile è Bersani presidente del Consiglio con un accordo politico con il terzo polo per portare Monti al Quirinale. Uno scenario per non cambiare sostanzialmente granché di quelle che sono le politiche economiche, sociali e dei diritti nel nostro paese. Per questo c'è bisogno di una proposta innovativa forte. C'è bisogno di una proposta forte per far comprendere che c'è bisogno di un vero cambiamento e di spostare alcuni equilibri, altrimenti avremo più o meno la stessa situazione che abbiamo oggi in Parlamento». De Magistris continua la sua analisi: «Abbiamo visto che anche senza la presenza fisica di Berlusconi le diseguaglianze non si sono affatto affievolite e non lo dico solo io da sindaco, ma ascolto le parole pronunciate dal presidente di Confindustria o, di recente, dal presidente dell'Acen di Napoli secondo cui le politiche di Monti stanno distruggendo le imprese. Evidentemente – prosegue De Magistris – è un tema che si sente ed è un pò inquietante che una critica così forte alle politiche di austerità del Governo venga da esponenti dell'economia reale. C'è bisogno di un cambiamento forte  conclude  e non credo sia quello di un accordo Bersani-Monti»
Dunque che fare? Anche su questo punto Luigi De Magistris pare convinto e afferma che in queste ore sta sentendo Di Pietro, che nei giorni scorsi ha mostrato disponibilità a scommettere su una lista 'rosso-arancione' con Prc e il Movimento Arancione del sindaco di Napoli. «Di Pietro? – si chiede l'ex magistrato  lo sto sentendo, vediamo cosa succede, questa settimana è decisiva» e conferma dei tempi brevi per la presentazione della lista e chiude dicendo che «non si può andare oltre Natale».

Invece sull'altra sponda politica, quella di destra, la desolazione è totale. Se anche Fabrizio Cicchitto alla Camera ieri ha dichiarato che la sinistra ha fatto passi importanti per affrontare una campagna elettorale che si prevede durissima, al contrario del Pdl che già inizia a perdere pezzi. 'Il Centrodestra nazionale' è la creatura appena nata dalla volontà di Ignazio La Russa di smarcarsi dalla probabile debaclè berlusconiana. Intanto l'esercizio delle primarie ha lasciato dietro di sè la scia degli illusi, tra coloro che avevano creduto nella democrazia interna c'era Giorgia Meloni, già ministro dell'ultimo governo Berlusconi e già presidente della Giovane Italia, formazione giovanile del Pdl. La Meloni aveva creduto nel cambiamento di approccio del capo, ma si è ritrovata, in compagnia degli altri candidati alle primarie abortite, con un pugno di mosche in mano. È certamente un peccato, peccato perché l'esercizio democratico avrebbe sicuramente garantito al Pdl una linfa di rinnovamento e anche, forse, un pò di pulizia di alcuni personaggi scomodi e ormai sgraditi all'elettorato pidiellino. Ma tantè. Ad oggi Berlusconi non può far altro che attendere la decisione di Mario Monti e continuare a sperare che decida (molto improbabile) la coalizione dei "moderati", altrimenti il grande capo sa, a prescindere dai sondaggi a lui tanto cari, che questa volta rischia davvero di vincere la sinistra, la tanto vituperata sinistra. 

22.12.2012
Vito Stano

lunedì 3 dicembre 2012

«Chiunque vinca le primarie dovrà decidere se vuole interloquire con noi o preferisce fare patti con i conservatori»: Antonio Di Pietro allunga una mano al vincitore delle primarie

«Noi dell’Italia dei Valori ci facciamo artefici, senza alcuna mira egemonica, con spirito di servizio nei confronti del Paese e del centrosinistra, di un percorso che porterà alla sintesi di tutte le correnti che si stanno muovendo in questa grande area. Raccogliamo volentieri l’appello lanciato ieri da Alba e dal cartello Cambiare si può al teatro Vittoria di Roma. Guardiamo con gradissimo interesse all’assemblea del Movimento Arancione, che si terrà il 12 dicembre. Sappiamo che ci sono importanti forze sociali che sperano nella nascita di un progetto politico anti-montiano deciso a governare e cambiare le cose, non solo a urlare e protestare.
Nella nostra assemblea del 15 dicembre, noi dell’Italia dei Valori ci mettiamo a disposizione per la nascita di questo progetto politico. Chiunque vinca le primarie di oggi (Bersani, ndr) dovrà decidere se vuole per interlocutore quest’area o preferisce fare patti con i conservatori. Da questo, più che da mille discorsi, si capirà se il Pd e Sel vogliono la continuità o la discontinuità con la disastrosa esperienza del governo Monti» (Antonio Di Pietro).

Queste sono le parole del presidente dell'Italia dei Valori che, alla luce della vittoria delle primarie del centro-sinistra del segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani, si attestano in un angolo, in attesa che Bersani e Vendola soprattutto decidano e rendano pubbliche le scelte: fare un accordo con l'Udc di Casini o guardare nettamente a sinistra, verso l'alternativa rappresentata da Rifondazione Comunista, Italia dei Valori, il movimento  politico si sinistra Alba (Alleanza Lavoro Beni comuni Ambiente) e da tutti quei soggetti che  si potrebbero vestire di arancione, vedi il sindaco di Napoli Luigi De Magistris; da ultimo è spuntato anche il nome, circolato a lungo, del procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia. Chissà.

Per il momento Bersani e il Pd non si esprimono; intanto il mondo dei delusi, i militanti, tantissimi, stanchi dei compromessi e tutti coloro che vedono a sinistra l'alternativa per uscire dalla crisi e rifondare una civiltà che si sta sfaldando sotto gli sguardi compiaciuti di molti politici e affaristi di lungo corso, aspettano con ansia la strategia da adottare. Il motto è Cambiare si può, tutti assieme per costruire un domani migliore in una società più giusta e solidale, che sappia guardare davvero alle sfide del terzo Millennio.

03.12.2012
Vito Stano