sabato 5 aprile 2014

Incontri inaspettati: la storia di Gino Di Monte campione nazionale di GBWC 2013

Incontri inaspettati in piazze deserte
Le piazze, specie d’inverno, nei piccoli paesini sono per lo più vuote. Ma la sera, sul tardi, può capitare di fare incontri inaspettati. Così è capitato qualche settimana fa a me. Tra vecchi fatti rimestati e opinioni più o meno generaliste sulle vicende del quotidiano, ho avuto la fortuna di ritrovarmi seduto accanto, su di una fredda panchina di piazza Rossani, il campione italiano per l’anno 2013 del Gumpla Builders World Cup.  

Foto fb Gino Di Monte
Gino Di Monte, classe 1980, salumiere, ha scoperto la passione per il mondo Gundam nel 2012 e come per magia nel novembre 2013 rispondendo al cellulare ha scoperto di aver superato la fase nazionale e di avere in tasca il biglietto per le finali internazionali di Tokyo. Questa storia, raccontata con grande umiltà dal protagonista, mi ha catturato e, com’è ovvio ho iniziato a far domande: la calma serafica di Gino Di Monte faceva da sfondo alla narrazione, che s’arricchiva di dettagli ad ogni botta-e-risposta. Ma andiamo per gradi, perché la vicenda è interessante per diversi aspetti.

La scoperta di una passione
Da sempre appassionato di videogame, Gino Di Monte appena due anni fa s’avventura nel mondo Gundam. Per capire di cosa si tratta riporto la definizione presente su Wikipedia: Gundam (ガンダム Gandamu) è il comune denominatore di diversi anime realizzate dalla casa di produzione giapponese Sunrise caratterizzati dalla presenza nella trama di robot da combattimento antropomorfi giganti, altrimenti denominati Mobile Suit, dei quali lo stesso Gundam costituisce un particolare modello. La prima di queste opere, la serie TV Mobile Suit Gundam (Kidō Senshi Gandamu, «Gundam il guerriero mobile») del 1979, è probabilmente la più famosa in Italia ed è ambientata nel cosiddetto Universal Century (Secolo Universale). Queste parole non sono esaustive (seguendo i link potrete fare un tuffo nel Gundam world), ma da qualche parte bisogna pur cominciare. Dunque Gino Di Monte entra in questo mondo fatto di robot cimentandosi nella costruzione di esemplari contestualizzati. Le fotografie rendono molto bene il concetto. La storia che racconto in questo articolo ha il sapore dello straordinario, almeno per chi scrive, per alcune ragioni di diversa natura; la prima è piuttosto personale e si concretizza nel mio desiderio di vivere al più presto le numerose anime del Giappone, tra cui l’antico e il contemporaneo iper tecnologico. L’altra ragione è di natura sociale: vincere un premio e vivere un’esperienza internazionale «in un altro mondo», come ha precisato lo stesso Di Monte, senza menarsi neppure troppo vanto. La lezione d’umiltà che si trae da questa vicenda è lampante.

Il modello vincitore del GBWC 2013 realizzato da Gino Di Monte.
La fotografia è stata realizzata da Irene Campanale.
Ideazione e realizzazione del modello vincente
Tornando alla storia, Gino, prima di volare a Oriente, nel 2013 partecipa a due contest nei quali si piazza rispettivamente secondo al Gundam dipendente e secondo a Euroma. Ma è al Comix di Lucca che, presentando il modello che l’ha condotto poi alle finali di Tokyo, ha vinto il primo premio. Il modello che vediamo in foto è stato creato da Di Monte con l’obiettivo di approdare tra i cinque finalisti del concorso italiano; la sua realizzazione ha comportato il sacrificio del tempo libero e circa due mesi di studi, oltre che una fase successiva alla realizzazione necessaria per la rappresentazione del modello in fotografia. In questa fase l’apporto fotografico e di post-produzione di Irene Campanale, fidanzata di Gino Di Monte, è stata a dir poco importante. Quindi il modello vincitore del Comix ha convinto anche la giuria del Gumpla Builders World Cup regalando a Gino e Irene un’esperienza unica: volare in Giappone.


Tokyo e i luoghi simbolo dei Gundam

L’ultima tappa del viaggio cominciato su una fredda panchina di una piazza deserta è Tokyo. Destinazione i luoghi simbolo dei Gundam. La felicità per quelle quattro giornate giapponesi è traboccante. Quando a Gino chiedo dell’accoglienza, senza esitazioni dice «splendida, quattro giornate vissute al massimo». La giornata della premiazione si è svolta dapprima con l’esposizione del modello, a seguire sono stati introdotti nel piano del centro commerciale che ospitava l’evento dedicato ai Gundam e per concludere con un giro per la capitale del Sol Levante. A questa esperienza è seguito com'è ovvio il ritorno alla vita "reale" e l'inaspettato incontro con la curiosità bambina di chi ha ancora voglia di sognare belle storie.

05.04.2014
Vito Stano 

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