Sindaco Maria Pia Di Medio, in primo piano, e assessore alla Tutela dell'ambiente Carmelo Briano Foto Archivio Vito Stano © 2014 |
L'assessore al Bilancio Franco Antelmi ha presentato una tabella comparativa, da lui stesso realizzata, dalla quale si evince che le tariffe applicate dall'amministrazione Di Medio sono tra le più basse della provincia di Bari. Stando ai dati riportati dall'assessore Antelmi, quasi tutte le tariffe messe a paragone risultano più basse o comunque nella fascia bassa. Per capirci: la tariffa applicata per le abitazioni private a Cassano delle Murge è di 1,9 al metro quadro, mentre a Bari è di 2,39 o a Grumo Appula è di 2,54 o, ancora, ad Acquaviva delle Fonti è di 2,30. Più bassa di Cassano delle Murge, risulta quella applicata a Gravina in Puglia (1,81 al metro quadro), quella applicata a Rutigliano (1,88 al metro quadro), quella applicata a Sannicandro di Bari (1,38 al metro quadro) e infine quella applicata a Locorotondo (1,72 al metro quadro). Insomma Cassano delle Murge in questa speciale classifica si piazza nel mezzo. La tariffa più bassa l'ha applicata il Comune di Sannicandro di Bari e quella più alta il comune di Mola di Bari. Per quanto riguarda le tariffe relative agli esercizi commerciali, studi professionali, ristoranti e simili, laboratori artigianali, bar, fruttivendoli e fiorai e pescherie, supermercati e macellerie e alimentari, l'amministrazione Di Medio ha deciso per tariffe mediamente contenute. In quasi tutti i casi è nella fascia bassa. Dunque ai cassanesi, stando a queste stime, è andata bene. Poteva andare decisamente peggio.
Tornando alla differenziata, c'è da segnalare che il Comune di Cassano delle Murge è secondo soltanto a Rutigliano e Mola di Bari, che rispettivamente segnano percentuali del 79,01% e del 65,04%. Quindi il lavoro fin qui fatto è senz'altro positivo. Restano numerose falle nel servizio: dalla quotidiana semina di sacchetti appena fuori dal centro abitato, all'abbandono di ingombranti nelle campagne, all'eccessivo livello d'impurità riscontrato presso gli impianti. Sulla questione dei controlli l'assessore Briano rispondendo a specifica domanda del sottoscritto ha assicurato che partiranno a breve: i volontari sono formati e nelle loro "ronde" saranno accompagnati da un agente della Polizia municipale, che sarà per l'occasione "assegnato" alla tutela ambientale.
La questione della differenziata passa ovviamente anche dalla presenza degli impianti sul territorio regionale. Tutti gli addetti ai lavori sapranno che impianti che accolgono le diverse materie prime seconde (cioè i rifiuti differenziati) sono poco numerosi e, di conseguenza, questa deficienza numerica non aiuta i Comuni, che devono sottostare (questa la lamentela degli assessori Antelmi e Briano e della sindaco Di Medio) ai diktat dei privati. Su questo punto è bene fare un po' di chiarezza. Non v'è dubbio che la Regione avrebbe potuto fare di più incentivando la creazione di nuovi impianti, ma è pur vero che in questo business sono pochi, anzi pochissimi, coloro che si possono avventurare perché si parla di cifre da capogiro. L'esempio sono proprio gli inceneritori o termovalorizzatori, come dir si voglia, che portano quasi tutti lo stesso nome. Intanto che la raccolta differenziata procede sul giusto binario sarebbe auspicabile che il governo regionale predisponga un piano degli impianti, che possa davvero chiudere il cerchio. Altrimenti ai cittadini, sempre più tartassati, sarà facile dire in tono populistico cose improprie. Del resto qui da noi si è appena iniziato a fare la differenziata sul serio e già i risultati e i riconoscimenti sono arrivati.
Cirò marina - Foto Archivio Vito Stano © 2014 |
16.01.2014
Vito Stano
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