martedì 19 novembre 2013

Cassano delle Murge. Costi della politica: la giunta Di Medio rinuncia alle indennità

Palazzo comunale di Cassano delle Murge
Foto Archivio Vito Stano © 2013
Dopo alcune settimane di latitanza dai fatti della politica locale, ritorno stasera a dare notizia di una "buona azione" promossa dalla giunta Di Medio, che «all'unanimità e senza alcun indugio ha deciso il taglio delle indennità per gli assessori e il sindaco per i mesi di novembre e dicembre 2013».

Insomma un gesto concreto da parte degli amministratori locali. Il risparmio di circa 22mila euro non è il primo che l'amministrazione Di Medio realizza. «Questo taglio, che fa seguito ad altri avvenuti in passato sempre sulle nostre indennità – fa sapere la sindaco Maria Pia Di Medio – si rende necessario per dare stabilità alle casse comunali e per non gravare sui cittadini. Stiamo facendo numerosi sacrifici in diversi settori e riteniamo che i primi a doverli fare siano il sindaco e gli assessori. Non possiamo permetterci di tagliare altrove e riteniamo che questa manovra sia doverosa». Come non essere d'accordo. Magari, come già altri piccoli Comuni d'Italia fanno già da anni, alcuni componenti della giunta (come la sindaco, soltanto per fare un esempio) avrebbero potuto fare a meno dell'indennità da sindaco, in quanto affermato professionista. Ovviamente questa idea, che appare populista (e in parte lo è), deve essere attuata in piena consapevolezza, in virtù del fatto che quando le casse sono vuote tutti debbono fare delle rinunce.
  
In questo caso, come puntualizza l'assessore al Bilancio Franco Antelmi, le 22mila euro saranno impiegate nel settore dei servizi sociali, settore che cerca di alleviare il crescente disagio di numerose famiglie cassanesi.


«È  il terzo anno consecutivo che i costi della politica subiscono un drastico ridimensionamento» conclude Antelmi. Bene. Anzi, benissimo. L'augurio, questo sì senza colore politico, che mi sento di fare è che la prossima maggioranza consiliare sia tanto coraggiosa da rinunciare alle indennità di giunta dall'inizio alla fine del mandato. Consentendo soltanto ai disoccupati, impegnati in politica, di recepire un sostegno economico (penso all'esperienza di vita e di politica del fondatore della Cgil e deputato comunista Giuseppe Di Vittorio). Evitando accumuli redditizi per coloro che da professionisti o da stipendiati non avrebbero bisogno di indennità. 

La politica ha bisogno di persone coraggiose, che sappiano assumere coraggiose decisioni.

19.11.2013
Vito Stano

2 commenti:

  1. Stano ma che castronerie scrivi? Non condivido il fatto che un assessore debba lavorare gratuitamente. I nullafacenti magari si… ma chi si adopera e dedica diverse ore al giorno impegnando il tempo libero, non ritengo sia giusto che non sia indennizzato. Se lo si facesse per volontariato e passione, più di un'ora non la dedicherebbe nessuno ti pare?
    Poi sappiamo bene che spesso gli assessori contribuiscono personalmente ad iniziative o aiutano cittadini in difficoltà.
    Concludo… se non fossero pagati avrebbero un motivo in più per trovarlo un pagamento……………………

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  2. Che dire? Io nell'ultimo periodo ho riflettuto molto sulla questione delle indennità e sono approdato alla conclusione che in questo momento storico coloro che tra gli amministratori già percepiscono un reddito da lavoro autonomo o dipendente debbano rinunciare in toto o quasi (coprendo al massimo le spese vive, telefoni, carburante) agli indennizzi. E i con i soldi risparmiati creare un fondo o più fondi ad hoc per far fronte a spese che altrimenti sarebbe difficile affrontare di questi tempi. Altrove già si fa e da tempo molto tempo. Altrove è il Piemonte, per esempio. Perché non in Puglia? In cosa siamo diversi noi? In cosa sono diversi i nostri amministratori? Hanno tutti la stessa malattia? Sono tutti ladri? Io credo di no. Sono convinto, al contrario, che possiamo dare l'esempio. Non dimentichiamo che un quinquennio di indennizzi alla giunta cassanese costa circa 500mila euro (spero di non ricordare male). Pertanto è possibile. Tutto è possibile.
    Vito Stano

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