Nulla di fatto. Questo
è il risultato al netto delle posizioni presenti in piazza. Sindaco e Advenco
(la società che ha redatto i progetti) difendono il progetto
definitivo approvato il 31 luglio del 2012. La frattura, al momento, appare insanabile; le posizioni dei due
fronti sono praticamente inconciliabili: i due vasconi, proposti dall'Advenco e
accettati dall'amministrazione Di Medio (e approvati dall'Autorità di Bacino),
sono ritenuti un ecomostro dai contestari, tra cui ci sono cittadini direttamente interessati perché abitano nei pressi dell'area in questione e altri, cittadini e tecnici, impegnati nella battaglia del comitato
Lamafutura a difesa della bontà naturalistica dell'area.
Gli oppositori (che pare abbiano già un progetto alternativo)
contestano soprattuto la realizzazione della vasca numero uno, quella in via Santeramo,
ritenendola uno sfregio al paesaggio e uno spreco di risorse, che potrebbero
essere reimpiegate a risistemare il 'canalone' e i letti delle lame e gli impluvi naturali con
interventi meno invasivi e meno pericolosi per la tenuta degli edifici presenti in zona.
Le ragioni dei 'no'
Teodoro Santorsola, già vice sindaco e fautore del progetto originario, sentito prima dell’inizio dell’incontro, ha ribadito i ‘no’ del gruppo ‘nuovaideadomani, ritenendo il progetto approvato dall'amministrazione Di Medio inappropriato alle esigenze reali del territorio cassanese. «L'80% delle risorse – ha dichiarato Santorsola – saranno impiegate per la costruzione del vascone, trascurando le lame e vie naturali».
Paolo Racano, che
precisa di parlare a titolo personale e non in qualità di portavoce del comitato
Lamafutura, a nostra precisa domanda a incontro concluso, ha affermato che «è già pronto un
ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale e che – continuando – non sarebbe logico sedere al tavolo con i redattori del progetto
contestato poiché questo significherebbe avallare la bontà stessa del progetto,
che invece, secondo Racano, va rigettato in toto».
A Racano fa eco l’ingegnere Nicola
Albenzio, il quale, per quanto parte interessata, va comunque tenuto in
considerazione per l’esperienza professionale pluridecennale: l’ingegner
Albenzio ha ribadito la proposta di annullare l’iter di affidamento
dell’appalto al fine di riformulare i termini della gara in un
«appalto-concorso» anziché in un appalto classico, che va ricordato ha
registrato un ribasso d’asta del 73% da parte dell’Advenco, società
aggiudicatrice della stesura del progetto, cioè da circa 272mila euro di compenso l'Advenco percepirà circa 70mila euro.
I dubbi avanzati dagli
ingegneri Pellerano e Mavellia e dal geologo Tassielli, in rappresentanza delle
ragioni del comitato Lamafutura, non sono stati sciolti né dai progettisti né
dalla sindaco Maria Pia Di Medio, in evidente difficoltà difronte alle contestazioni. Alle domande dal pubblico (dalle prime file)
i fratelli Conforti hanno risposto a volte con sufficienza suscitando ira e
ironia, altre volte subendo interruzioni poco galanti da parte dei loro
interlocutori.
Proposte,
controproposte e tempistica
Sta di fatto che, con le proroghe già ottenute, la cantierizzazione dell’opera non è ancora stata fatta e c’è tempo fino al 31 dicembre 2013, prima di incorrere in uno stop del finanziamento.
Intanto la sindaco incalzata dal pubblico ha dichiarato che indirà un referendum cittadino, al fine di rimettere eventuali decisioni alla volontà popolare. Ma la stessa sindaco ha poi, all'interno dei capannelli post dibattito, ribadito la sua ferma volontà di andare avanti con la cantierizzazione dell'opera, aprendo uno spiraglio al dialogo con tecnici del comitato Lamafutura. Delle due una, come al solito. Su una cosa la sindaco è stata chiara, prima e dopo: le querce, anche se nel progetto è previsto che vadano abbattute, verranno salvate. Esempio, questo, di ambientalismo trasversale e intermittente.
Inoltre pare che anche ad opera
già cantierizzata il progetto possa subire modifiche sull’ordine del 30% del
totale, quindi avanti con le proposte concrete, che, per dirla con Gian Mario Conforti (Advenco), gli oppositori avrebbero già dovuto presentare in questa occasione anziché «sventolare» carte. Ma ammesso che i progetti ci siano già (e pare proprio che ci siano), era evidente e prevedibile che in questa occasione l'intento era di vagliare la bontà del progetto e, assieme, la preparazione degli estensori, che almeno all'inizio non hanno saputo tener testa alle contestazioni che i tecnici di lungo corso (Pellerano, Mavellia, Tassielli, solo per citarne alcuni) hanno avanzato. Poi a confortare Gian Mario è arrivato Paolo, fratello del primo, sul quale si sono infranti gli interrogativi degli astanti. Le certificazioni di bontà del progetto, hanno ribadito i fratelli Conforti della Advenco, sono state tali e tante da ritenere lo stesso ben fatto.
Del resto ad approvare il progetto è stata la maggioranza politica (striminzita, con soltanto 10 consiglieri a sostenere il provvedimento), la quale avrebbe potuto, qualora vi avesse ravvisato scelte inappropriate da parte dei progettisti, rigettare il disegno e condurre altre modifiche. Ma tanté, così non è stato.
Note a margine
Nota incolore l'assenza
dei rappresentanti del gruppo consiliare Partito Democratico-ViviCassano;
nessun esponente neppure della segretaria cittadina era presente all'incontro. Dunque non sono pervenute le opinioni del gruppo politico in merito alla discussione sul progetto; resta quindi la posizione espressa in Consiglio comunale lo scorso 31 luglio 2012 (gli atti di ieri valgono sui silenzi di oggi, verrebbe da dire), quando il gruppo guidato da Quirico Arganese lasciò l'aula prima del voto sul progetto definitivo.
Nota di colore della serata è stato lo sproloquio reciproco tra Tonino Roppo (titolare dell'azienda Giano Plastica) e Felice Maselli (grande proprietario terriero e marito dell'assessore ai Servizi sociali del Comune di Cassano delle Murge Angela Contursi): è stato l'incipit dell'intervento di Roppo a surriscaldare gli animi; sono volate offese pesanti, riconducibili a vecchie storie note e meno note.
Chissà se la notte ha portato consiglio, come ha auspicato l'avvocato Luigi Ariemma, il quale ha
tentano, già a margine dell'incontro, di placare gli animi e mediare tra le
posizioni dei progettisti dell'Advenco, risentiti delle offese subite,
e le ragioni di alcuni contrari al progetto dei due vasconi.
28.06.2013
Vito Stano
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