sabato 29 giugno 2013

Lame: le ragioni dei 'no' infiammano la piazza. La sindaco in difficoltà

I fatti in piazza
Nulla di fatto. Questo è il risultato al netto delle posizioni presenti in piazza. Sindaco e Advenco (la società che ha redatto i progetti) difendono il progetto definitivo approvato il 31 luglio del 2012. La frattura, al momento, appare insanabile; le posizioni dei due fronti sono praticamente inconciliabili: i due vasconi, proposti dall'Advenco e accettati dall'amministrazione Di Medio (e approvati dall'Autorità di Bacino), sono ritenuti un ecomostro dai contestari, tra cui ci sono cittadini direttamente interessati perché abitano nei pressi dell'area in questione e altri, cittadini e tecnici, impegnati nella battaglia del comitato Lamafutura a difesa della bontà naturalistica dell'area. 

Gli oppositori (che pare abbiano già un progetto alternativo) contestano soprattuto la realizzazione della vasca numero uno, quella in via Santeramo, ritenendola uno sfregio al paesaggio e uno spreco di risorse, che potrebbero essere reimpiegate a risistemare il 'canalone' e i letti delle lame e gli impluvi naturali con interventi meno invasivi e meno pericolosi per la tenuta degli edifici presenti in zona. 

Il comitato Lamafutura e i tecnici, che al progetto si oppongono strenuamente, restano sulle barricate ritenendo le spiegazioni dei due fratelli Paolo e Gian Mario Conforti, soci  e amministratori dell’Advenco, incapaci di sbrogliare la matassa di dubbi sorti alla luce della lettura delle carte progettuali.

Le ragioni dei 'no'
Teodoro Santorsola, già vice sindaco e fautore del progetto originario, sentito prima dell’inizio dell’incontro, ha ribadito i ‘no’ del gruppo ‘nuovaideadomani, ritenendo il progetto approvato dall'amministrazione Di Medio inappropriato alle esigenze reali del territorio cassanese. «L'80% delle risorse – ha dichiarato Santorsola  saranno impiegate per la costruzione del vascone, trascurando le lame e vie naturali».

Paolo Racano, che precisa di parlare a titolo personale e non in qualità di portavoce del comitato Lamafuturaa nostra precisa domanda a incontro concluso, ha affermato che «è già pronto un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale e che  continuando  non sarebbe logico sedere al tavolo con i redattori del progetto contestato poiché questo significherebbe avallare la bontà stessa del progetto, che invece, secondo Racano, va rigettato in toto».

A Racano fa eco l’ingegnere Nicola Albenzio, il quale, per quanto parte interessata, va comunque tenuto in considerazione per l’esperienza professionale pluridecennale: l’ingegner Albenzio ha ribadito la proposta di annullare l’iter di affidamento dell’appalto al fine di riformulare i termini della gara in un «appalto-concorso» anziché in un appalto classico, che va ricordato ha registrato un ribasso d’asta del 73% da parte dell’Advenco, società aggiudicatrice della stesura del progetto, cioè da circa 272mila euro di compenso l'Advenco percepirà circa 70mila euro.

I dubbi avanzati dagli ingegneri Pellerano e Mavellia e dal geologo Tassielli, in rappresentanza delle ragioni del comitato Lamafutura, non sono stati sciolti né dai progettisti né dalla sindaco Maria Pia Di Medio, in evidente difficoltà difronte alle contestazioni. Alle domande dal pubblico (dalle prime file) i fratelli Conforti hanno risposto a volte con sufficienza suscitando ira e ironia, altre volte subendo interruzioni poco galanti da parte dei loro interlocutori. 

Proposte, controproposte e tempistica
Sta di fatto che, con le proroghe già ottenute, la cantierizzazione dell’opera non è ancora stata fatta e c’è tempo fino al 31 dicembre 2013, prima di incorrere in uno stop del finanziamento.

Intanto la sindaco incalzata dal pubblico ha dichiarato che indirà un referendum cittadino, al fine di rimettere eventuali decisioni alla volontà popolare. Ma la stessa sindaco ha poi, all'interno dei capannelli post dibattito, ribadito la sua ferma volontà di andare avanti con la cantierizzazione dell'opera, aprendo uno spiraglio al dialogo con tecnici del comitato Lamafutura. Delle due una, come al solito. Su una cosa la sindaco è stata chiara, prima e dopo: le querce, anche se nel progetto è previsto che vadano abbattute, verranno salvate. Esempio, questo, di ambientalismo trasversale e intermittente. 

Inoltre pare che anche ad opera già cantierizzata il progetto possa subire modifiche sull’ordine del 30% del totale, quindi avanti con le proposte concrete, che, per dirla con Gian Mario Conforti (Advenco), gli oppositori avrebbero già dovuto presentare in questa occasione anziché «sventolare» carte. Ma ammesso che i progetti ci siano già (e pare proprio che ci siano), era evidente e prevedibile che in questa occasione l'intento era di vagliare la bontà del progetto e, assieme, la preparazione degli estensori, che almeno all'inizio non hanno saputo tener testa alle contestazioni che i tecnici di lungo corso (Pellerano, Mavellia, Tassielli, solo per citarne alcuni) hanno avanzato. Poi a confortare Gian Mario è arrivato Paolo, fratello del primo, sul quale si sono infranti gli interrogativi degli astanti. Le certificazioni di bontà del progetto, hanno ribadito i fratelli Conforti della Advenco, sono state tali e tante da ritenere lo stesso ben fatto. 

Del resto ad approvare il progetto è stata la maggioranza politica (striminzita, con soltanto 10 consiglieri a sostenere il provvedimento), la quale avrebbe potuto, qualora vi avesse ravvisato scelte inappropriate da parte dei progettisti, rigettare il disegno e condurre altre modifiche. Ma tanté, così non è stato.

Note a margine
Nota incolore l'assenza dei rappresentanti del gruppo consiliare Partito Democratico-ViviCassano; nessun esponente neppure della segretaria cittadina era presente all'incontro. Dunque non sono pervenute le opinioni del gruppo politico in merito alla discussione sul progetto; resta quindi la posizione espressa in Consiglio comunale lo scorso 31 luglio 2012 (gli atti di ieri valgono sui silenzi di oggi, verrebbe da dire), quando il gruppo guidato da Quirico Arganese lasciò l'aula prima del voto sul progetto definitivo. 

Nota di colore della serata è stato lo sproloquio reciproco tra Tonino Roppo (titolare dell'azienda Giano Plastica) e Felice Maselli (grande proprietario terriero e marito dell'assessore ai Servizi sociali del Comune di Cassano delle Murge Angela Contursi): è stato l'incipit dell'intervento di Roppo a surriscaldare gli animi; sono volate offese pesanti, riconducibili a vecchie storie note e meno note. 

Chissà se la notte ha portato consiglio, come ha auspicato l'avvocato Luigi Ariemma, il quale ha tentano, già a margine dell'incontro, di placare gli animi e mediare tra le posizioni dei progettisti dell'Advenco, risentiti delle offese subite, e le ragioni di alcuni contrari al progetto dei due vasconi. 

Per adesso gli animi non sono affatto calmi, gli esposti sono pronti e il ricorso del comitato Lamafutura al Tar Puglia, pare, non si farà attendere. 

28.06.2013
Vito Stano

Nessun commento:

Posta un commento