domenica 28 aprile 2013

Il "viaggio" di Murgiambiente continua: scoprendo la Calabria vitinicola


Calabria - Foto google.com
La storia ci racconta che la viticoltura in Calabria ha origini antichissime. Le civiltà preesistenti erano già dedite ad una viticoltura rudimentale quando sulle coste della Calabria approdarono nel 774 a.C. i greci, i quali promossero una viticoltura più evoluta, riconoscendo nella Calabria un territorio fertile, adatto alla produzione vitivinicola. E fu così che gli stessi greci chiamarono Enotria (Oinotròi) questa terra, nome che a prescindere dalle possibili diverse interpretazioni, ha comunque un legame innegabile con la parola oinos, vino.

Sibari divenne mercato vinicolo attivo e presto se ne aggiunsero altri, come Crotone e Locri; che la vite costituisse un investimento è testimoniato da quanto riportato dalle 'Tavole di Eraclea', in cui si afferma che i terreni a vite avessero un costo di affitto sei volte superiore rispetto agli altri terreni mantenuti con altre colture. Poco si sa, invece, dei vini che venivano prodotti nella antica viticoltura calabrese. Noto è il 'vino di Biblina', ottenuto da un vitigno originario della Tracia e coltivato dai greci su suolo italico, da Siracusa fino al nord della Calabria. Altri vini di cui è conosciuta l'esistenza sono la Centula, il vino di Ciragio, il vino Pesciotta e il vino Chiarello.

Nella viticoltura moderna i vitigni calabresi più importanti sono il Gaglioppo (padre del Cirò Rosso e Rosato, ma anche del Melissa Rosso), il Greco Bianco (padre di numerosissimi vini DOC tra cui il Bivongi, il Cirò Bianco, l'omonimo Greco di Bianco, il San Vito di Luzzi e altri ancora), il Montonico (padre del Bivongi, del Donnici e del Pollino), il Magliocco Canino, il Nerello, il Guardavalle, il Pecorello Bianco, la Guarnaccia, il Greco Nero ed il Prunesta (impiegato per numerosi vini IGT calabresi). In tutto il territorio vitato che si estende per 2.900 acri, la coltivazione utilizzata è quella dei vigneti ad alberello, detto anche alberello calabrese classico, coltivazione per altro consigliata nel disciplinare di produzione del DOC Melissa e del DOC Cirò.

28.04.2013
Giulio Stano
(sommelier Ais Puglia)

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