martedì 5 marzo 2013

Sicilia vitivinicola: il "viaggio" di Murgiambiente fa tappa ai piedi dell'Etna


Sicilia - Foto google.com
La Sicilia è la più grande isola del Mediterraneo e, certamente, è la più importante per arte, storia ed attività economiche. In questa terra dall'antica vocazione per la coltura della vite, i coloni greci, giunti a Naxos, per primi si dedicarono «in maniera professionale» alla coltura della vite, dando inizio alla produzione degli ormai celebri vini siciliani. I Fenici, dal canto loro, audaci navigatori e mercanti di razza quali erano, fecero dei vini siciliani uno dei prodotti più importanti per gli scambi commerciali di quell'epoca. Il Marsala e il Moscato, prodotti nelle storiche cantine siciliane, ne sono ancora oggi testimonianza. In Sicilia, infatti, l'uva rappresenta ancora una delle risorse di maggior rilievo, per qualità e quantità, nel rendere l'isola famosa in tutto il mondo.

Facendo un salto nel passato scopriamo che in Sicilia già dal secondo millennio a.C. la viticoltura era presente, dunque prima che sbarcassero i coloni greci, i quali però ebbero il merito dell'introduzione di migliori qualità di vitigni e del perfezionamento delle tecniche colturali.

Tra il III e il II millennio a.C. questa situazione di benessere scomparve, in conseguenza della conquista romana, che portò alla trasformazione colturale isolana: dalla vite al grano, così imposero i romani, poiché il cereale era necessario alla politica di espansione della Repubblica: la Sicilia divenne così il granaio di Roma. Nonostante ciò, il vino non scomparve del tutto: Giulio Cesare poté ancora gustare il suo prediletto Mamertino, Plinio il Vecchio quello di Taormina e i buongustai romani tanti altri vini.

Con la caduta dell'Impero Romano l'isola fu teatro di una lunga serie di invasioni e di guerre: dapprima i Vandali, poi le lotte tra Goti e Bizantini, ai quali seguirono gli Arabi, che la occuparono per alcuni secoli. Questi fecero rinascere l'agricoltura sicula, rinnovando le tecniche agricole, introducendo nuove colture, principalmente riso e zucchero, e coltivando la vite solo per produrre uva passa per le loro mense. Alla dominazione araba, che lasciò segni positivi profondi, seguirono le conquiste normanne e quindi aragonesi, che non lasciarono grandi tracce in questo campo.

Queste vicissitudini storiche portarono alla ricostruzione del vigneto siciliano: cominciano ad apparire i vini bianchi leggeri, i rossi vivaci, i rossi profondi e coloratissimi e gli aromatici delle isole e per finire quello straordinario vino, che è il Marsala, che ha reso famosa la Sicilia nel mondo.    

Non perdetevi il prossimo appuntamento: scopriremo questa meravigliosa terra e i suoi fantastici vini!

05.03.2013
Giulio Stano
(sommelier Ais Puglia)

1 commento:

  1. Hi friends, good piece of writing and pleasant urging commented
    at this place, I am genuinely enjoying by these.


    Also visit my website: ongoing market

    RispondiElimina