Cosa devo guadare - Riflessioni
critiche e fotografiche sui paesaggi di Michelangelo Antonioni è nelle parole
di Maurizio G. De Bonis che introducono il testo: «un progetto editoriale che rappresenta il punto
di congiunzione tra un lavoro critico/teorico e un approfondimento creativo
svolti parallelamente nel corso del tempo. Si tratta di due percorsi condivisi
dal punto di vista programmatico e intellettuale, nonché umano, realizzati in
un lungo arco di tempo e che hanno avuto una concreta verifica nella mostra
fotografica di Orith Youdovich intitolata Come devo vivere. Dialoghi visivi con
il cinema di Michelangelo Antonioni, allestita a Roma nel novembre 2010».
Cosa esprime veramente un paesaggio?
Quali valori contenutistici, estetici e formali comunica al fruitore? E come si
colloca questo elemento nell’ambito dell’evoluzione delle un’impostazione
artistica di stampo filosofico.
Queste sono le domande da cui è
scaturita l’idea centrale alla base del volume e alle quali Maurizio G. De
Bonis e Orith Youdovich, grazie a uno studio critico e a un lavoro fotografico
collegati tra loro, hanno provato a dare una risposta utilizzando come punto di
riferimento creativo la fondamentale figura di Michelangelo Antonioni, cineasta
che ha elaborato un concetto espressivo di paesaggio personale e innovativo,
connesso a un’impostazione artistica di stampo filosofico.
I paesaggi di Antonioni si sono
naturalmente collocati all’interno di un percorso, tra pittura, fotografia e
cinema che, grazie al lavoro di altri autori visuali, ha trasformato la
riproduzione descrittiva del mondo in contenitore metaforico di innumerevoli
istanze poetiche.
Maurizio G. De Bonis. Nato a Catania nel
1962. Svolge da molti anni attività di giornalista culturale, critico
cinematografico e delle arti visive. È iscritto all’Ordine Nazionale dei
Giornalisti dal 1991 ed è membro della Federazione Nazionale della Stampa. È
direttore responsabile di CultFrame – Arti Visive, testata giornalistica online
dedicata al cinema, alla fotografia e all’arte contemporanea. È Responsabile
della comunicazione e membro del Comitato esecutivo del Sindacato Nazionale
Critici Cinematografici Italiani – SNCCI ed è direttore di CineCriticaWeb,
supplemento telematico dell’organo del SNCCI. È Presidente di Punto di Svista e
membro del Comitato di Redazione della testata giornalistica online Punto di
Svista – Arti Visive in Italia. Scrive di cinema su CineCritica (versione
cartacea) ed è stato critico cinematografico per oltre dieci anni di Cinema.it
e La Voce Repubblicana. Ha svolto per molti anni attività di docenza
nell’ambito del Master in Critica Giornalistica organizzato dall’Accademia d’Arte
Drammatica Silvio D’Amico di Roma. Attualmente insegna linguaggio audiovisivo
presso l’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata di Roma e
Officine Fotografiche di Roma. Ha curato mostre fotografiche e retrospettive
cinematografiche nell’ambito di FotoGrafia-Festival Internazionale di Roma,
Fotoleggendo (Roma), Mostra Internazionale del Nuovo Cinema (Pesaro), Roma
Kolnoa Festival (Roma).
Pubblicazioni:
Cosa devo guardare – Riflessioni critiche e fotografiche sui paesaggi di
Michelangelo Antonioni (Postcart, Roma, 2012 – co-autore); Cinema Israeliano
Contemporaneo (Marsilio Editori, Venezia, 2009 – co-curatore); L’immagine della
memoria. La Shoah tra cinema e fotografia (Onyx Edizioni, Roma, 2007).
Orith Youdovich vive e lavora tra Roma e Tel
Aviv. Fotografa e curatrice, si è diplomata in Fotografia presso l’Istituto
Superiore di Fotografia di Roma (ISF, 1992). Da diversi
anni ha abbandonato il reportage sociale per dedicarsi alla fotografia di tipo
concettuale e da allora dirige il proprio sguardo creativo sul mondo in un
continuo processo di analisi del rapporto tra sguardo soggettivo e paesaggio. Svolge
inoltre un’attività di ricerca artistica basata sulla connessione tra
fotografia e cinema. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive ed ha
curato esposizioni per Festival di fotografia italiani. È co-autrice del libro Cosa
devo guardare – Riflessioni critiche e fotografiche sui paesaggi di
Michelangelo Antonioni (Postcart, 2012) e curatrice del volume Fotografia Israeliana Contemporanea
(FPM, 2005). Ha co-fondato l’Associazione Culturale Punto di Svista nell’ambito
della quale svolge attività legate alla divulgazione della cultura fotografica
e al rapporto tra la fotografia e le altre arti. Dal 2000 è capo redattore
della testata giornalistica CultFrame – Arti Visive, testata
giornalistica online dedicata al cinema, alla fotografia e all’arte
contemporanea e dal 2009 direttore responsabile di Punto di Svista – Arti Visive in Italia.
Amalia Di Lanno per il Museo della Fotografia del Politecnico di Bari
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